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CH: "Deutsche Klimaflüchtlinge", Greenpeace Tessin - 25.11.2009

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Arne

Beiträge: 539

BI Teilnehmernummer: 98

New PostErstellt: 09.12.09, 14:46  Betreff: CH: "Deutsche Klimaflüchtlinge", Greenpeace Tessin - 25.11.2009  drucken  weiterempfehlen

Hier eine automatische Übersetzung: http://translate.google.de/translate?hl=de&sl=it&u=http://www.greenpeaceticino.ch/content.php%3Fid%3D18%26idn%3D84&ei=cXwfS9H2C6PesAaR1YGuCw&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=8&ved=0CCEQ7gEwBzhG&prev=/search%3Fq%3Darne%2Bfirjahn%26hl%3Dde%26sa%3DN%26start%3D70

25.11.2009, Zurigo/Berna/Bellinzona

Richiesta d'asilo per i danni al clima del carbone, criticata anche AET

Rifugiati climatici tedeschi: Greenpeace Ticino solidarizza

I gruppi regionali di Greenpeace Svizzera e il WWF Svizzera italiana sostengono la richiesta d’asilo per motivi climatici dei cittadini tedeschi direttamente toccati dalle centrali a carbone finanziate con soldi svizzeri.

I gruppi regionali di Greenpeace assieme al WWF Svizzera italiana e ad altri gruppi locali spontanei salutano l’azione dell’Alleanza per il clima tedesca in collaborazione con l’associazione ambientalista mantello Bund e il WWF (vedi comunicato sottostante). Essi trovano importante che a poche settimane prima del vertice mondiale sul clima di Copenaghen si ponga l’attenzione di fronte all’ambasciata Svizzera a Berlino sui peccati climatici degli imprenditori elettrici svizzeri. In molti cantoni svizzeri come ad esempio Basilea, Berna, Zurigo, Glarona, Grigioni, Friborgo e Ticino si sono organizzati dei gruppi locali o cantonali in collaborazione con altre associazioni ambientaliste o partiti politici.

Il loro scopo è quello di far conoscere e rendere attenta l’opinione pubblica sulle pesanti conseguenze per il clima dovute alle emissioni climalteranti delle centrali a carbone e a gas. Le centrali a carbone che saranno costruite attualmente e nei prossimi anni con finanziamento svizzero avranno una durata di vita di ben 30-40 anni durante i quali emetteranno notevoli quantità di gas ad effetto serra. Ciò annullerà tutte le altre misure adottate dalla politica svizzera di protezione del clima per ridurre le emissioni di anidride carbonica. Si stima infatti che le aziende svizzere di produzione elettrica abbiano già acquisito, intendano acquisire o stanno pianificando partecipazioni a centrali a carbone complessivamente per una potenza installata vicina a 12’000 MW. Se tutti i progetti venissero realizzati le emissioni di anidride carbonica che ne deriverebbero ammonterebbero a 61 milioni di tonnellate all’anno, cifra che va paragonata alle 40 milioni di tonnellate annue che l’intera Svizzera emette.

Anche l’Azienda Elettrica Ticinese (AET) – pur predicando il suo impegno per le energie rinnovabili (comunque piccolo in termini percentuali) – prevede di investire fino a 80 milioni di franchi nel carbone. Una centrale termoelettrica a carbone è infatti in costruzione in Germania a Lünen, nonostante la popolazione locale si sia mobilitata a più riprese per difendere il diritto ad avere un’aria pulita e libera dalle emissioni altamente inquinanti delle diverse centrali a carbone attuali e di quella che verrà. Greenpeace e WWF Svizzera italiana hanno più volte chiesto ad AET e al Governo ticinese di rinunciare a questo investimento irresponsabile, tra l’altro consegnando al Gran consiglio una petizione corredata da oltre 3250 firme.

Per ulteriori informazioni: la protesta tedesca, le foto della manifestazione davanti all'ambasciata svizzera a Berlino.

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La Svizzera intende realizzare nuove centrali a carbone in Germania – la popolazione interessata dal progetto chiede asilo climatico agli elvetici

Le aziende energetiche svizzere sono coinvolte nei controversi progetti di edificazione di centrali a carbone in Germania / Un’ampia coalizione di oppositori protesta di fronte all’Ambasciata svizzera / I cittadini interessati inoltrano una simbolica richiesta di asilo alla Svizzera.

Con un’iniziativa spettacolare, un’ampia coalizione composta dall’Alleanza per una politica climatica responsabile e dalle associazioni ambientaliste BUND e WWF ha manifestato oggi il proprio dissenso al coinvolgimento di aziende energetiche svizzere nei progetti di costruzione di centrali a carbone in Germania. Si sono uniti alla protesta, confluendo da tutta la Germania, anche i rappresentanti delle iniziative popolari che hanno visto le proprie città e comuni direttamente interessati dal progetto.

“Oggi accatasteremo diverse tonnellate di carbone di fronte all’ambasciata svizzera a Berlino, per far capire che quantità di rifiuti di carbone le aziende svizzere intendono rovesciarci davanti alla porta di casa”, sono le parole di Stephan Klose, portavoce dell’iniziativa popolare Salute e Protezione del clima, Elba inferiore (Gesundheit und Klimaschutz Unterelbe - BIGKU). Klose è originario di Brunsbüttel, una città nel nord della Germania dove cinque fornitori svizzeri di energia sono coinvolti nella costruzione di una mega centrale a carbone. “Mentre la Svizzera si manterrà ‘pulita’, in Germania le centrali a carbone, finanziate con fondi svizzeri, emetteranno per decenni quantità di sostanze tossiche e nocive per il clima. Il tutto a discapito non solo del nostro bilancio climatico e dell’ambiente, ma anche della qualità della vita e della salute delle persone che vivono in prossimità delle sedi degli impianti”, aggiunge Arne Firjahn della BIGKU.

“La popolazione che vive nei pressi delle future centrali a carbone si oppone alla loro edificazione. Chiediamo ai politici svizzeri responsabili di tali progetti di mettere un freno ai dannosi investimenti previsti dalle aziende energetiche elevetiche.” sottolinea Thomas Matthée, portavoce dell’iniziativa popolare Contro la centrale a carbone di Lünen (Kontra Kohle Kraftwerk Lünen, BI-KKK). “La Svizzera appartiene ai Paesi europei con gli standard più severi in materia di protezione ambientale. Alla luce di tutto ciò, non è ammissibile che le aziende elvetiche investano all’estero in centrali a carbone – che sia in Germania o altrove.”

In totale 8 aziende energetiche svizzere dei Cantoni Basilea Campagna, Berna, Friburgo, Grigioni, Soletta, San Gallo, Ticino e Vaud partecipano ai progetti tedeschi relativi alle centrali a carbone nelle città e nei comuni di Brunsbüttel, Dörpen, Wilhelmshaven e Lünen.

“Oggi, presso l’ambasciata svizzera, presentiamo una simbolica richiesta di asilo climatico, poiché i politici e le aziende svizzeri vogliono riversare il proprio inquinamento da carbone proprio qui da noi. Nel loro Paese non esiste una sola centrale a carbone. E le emissioni di CO2 provenienti dalle centrali a gas devono essere totalmente compensate in ottemperanza con la legge svizzera sul CO2”, spiega Inge Stemmer, portavoce dell’iniziativa popolare Energia pulita Dörpen. “Speriamo che le nostre richieste trovino ascolto presso il Governo svizzero.”

In Svizzera, i requisiti ambientali hanno reso da tempo antieconomica la costruzione di nuove centrali a carbone. Da Basilea a Losanna infatti è necessario compensare ogni tonnellata di CO2 immessa nell’atmosfera con misure intese alla protezione del clima. “E proprio per questo motivo non è ammissibile che i politici svizzeri avvallino gli investimenti nocivi per il clima delle proprie aziende energetiche”, commenta Tina Löffelsend, esperta di clima ed energia dell’Alleanza per l’ambiente e la natura, Germania (Bund für Umwelt und Naturschutz Deutschland, BUND) e membro del consiglio dei portavoce dell’Alleanza per una politica climatica responsabile.

Le organizzazioni ambientaliste svizzere come il WWF sono indignate circa gli ingenti investimenti, dell’ordine di milioni, finalizzati alla costruzione di centrali a carbone all’estero. Ulrike Saul del WWF Svizzera spiega: “Le aziende fornitrici di energia che intendono investire in centrali a carbone in Germania sono per lo più di proprietà di comuni e cantoni svizzeri. Questi dovrebbero assumersi le proprie responsabilità e convincere le aziende energetiche ad abbandonare i propri progetti di investimento.”

Quelle: http://www.greenpeaceticino.ch/content.php?id=18&idn=84





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